Non lasciare sole le persone con disabilità. E’ stato questo l’obiettivo principale di tutti gli operatori e volontari della Casa dell’Amicizia di Ceccano durante l’emergenza Coronavirus. A raccontare l’esperienza della struttura di Ceccano che dal 2016 accoglie e sostiene persone con disabilità e le loro famiglie sono i responsabili del centro e i familiari degli ospiti

A causa del Covid, dal 5 marzo la Casa dell’Amicizia ha dovuto chiudere la struttura, ma le attività non si sono mai fermate. 

A spiegarlo è Gaetano Corbino, coordinatore del centroGrazie all’impegno della Cooperativa Diaconia, che gestisce la struttura, tutta l’équipe educativa è sempre rimasta in contatto con ospiti e familiari. Abbiamo organizzato una classe di lavoro on-line. La didattica con il passare dei giorni si è evoluta,  cercando di andare incontro alle esigenze crescenti. Ed è così che è nato il progetto “L’Amicizia da Casa” spiega il coordinatore Da oltre 3 mesi ogni giorno si sta insieme a distanza condividendo le attività proposte dall équipe con foto, video e scrittura. Le attività svolte cercano di interessare i nostri ospiti in modi diversi: alcune servono ad aiutare i familiari a casa, cucinando e rispettando gli spazi comuni; altre cercano di sviluppare la creatività con disegni, riflessioni, musica e scritti; altre invogliano all’attività fisica tramite il ballo e lo sport. 

 

A maggio è partito un altro progetto: “L’amicizia a casa”. “I  nostri operatori, nel rispetto delle norme sanitarie vigenti, hanno iniziato a fare visita agli ospiti” continua  il coordinatore del centro “Dal 15 Giugno  il progetto prevede degli incontri all’aperto presso gli spazi del centro, tra due o tre ragazzi con  passeggiate, attività sportiva, scambiando e scambio di idee.”

 

I familiari e i ragazzi hanno sempre collaborato con le iniziative proposte, attivano un forte senso di solidarietà tra loro.

A raccontarlo è Nicoletta, sorella di Fabio,  uno degli ospiti della struttura “Grazie alla Casa dell’Amicizia e alla Cooperativa Diaconia non ci siamo mai sentiti abbandonati. Fabio è stato accolto in Casa dell’Amicizia circa 4 anni fa. Prima dell’emergenza Covid frequentava la struttura per 3 giorni a settimana, dalle 8:30 alle 15:30. E’ diventata per lui una seconda casa, dove si sente amato da amici e operatori con i quali condividere tanti bei momenti. Non è stato semplice per lui comprendere e accettare di dover restare a casa e non poter più andare al centro. Il rischio era che cadesse vittima della pigrizia e della sofferenza. Grazie alle tante attività a distanza organizzate dalla Casa dell’Amicizia, Fabio però  ha continuato a sentire la vicinanza di tutti .Oggi le cose vanno meglio – spiega Nicoletta – Da qualche settimana infatti i ragazzi svolgono delle attività individuali presso il centro, tornando ad uscire di casa dopo mesi.

 

Il Covid non ha fermato il nostro impegno a favore degli oltre 20 ospiti della Casa dell’Amiciziaspiega Andrea Orefice, responsabile del settore socio-assistenziale della Cooperativa DiaconiaLa Casa dell’Amicizia è nata  come opera-segno promossa dalla Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e dalla Cooperativa Diaconia. Il nostro scopo è quello di  migliorare la qualità della vita di persone con disabilità, offrendo loro percorsi di potenziamento dell’autonomia e di preparazione alla vita indipendente. Per questo non ce la siamo sentita di chiudere il centro senza offrire un servizio alternativo, anche a distanza. – Da qui ai prossimi mesi continueremo a portare avanti le nostre attività sia a distanza che a piccoli gruppi presso la struttura. Naturalmente non dipende tutto da noi. Il nostro obiettivo resta quello di riaprire pienamente e in totale sicurezza a partire da settembre.

 

Chiunque può sostenere la Casa dell’Amicizia di Ceccano con una piccola donazione o con il proprio 5×1000 (Codice fiscale Cooperativa Diaconia 01797960562). Per saperne si possono seguire le pagine Facebook e Instagram “Casa dell’Amicizia” o scrivere all’indirizzo casadellamicizia@coopdiaconia.it

 

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