I partecipanti hanno potuto seguire l’attività in un ambiente stimolante e interattivo, con video-lezioni e laboratori. Questo è stato possibile grazie al sostegno e alla disponibilità di Don Paolo della Peruta, parroco della parrocchia di S. Paolo nel quartiere Cavoni, che ha concesso gli spazi della parrocchia per lo svolgimento del corso.
L’obiettivo principale era duplice: da un lato, migliorare le competenze linguistiche dei partecipanti, facilitando così la loro integrazione sociale; dall’altro, fornire competenze professionali per il loro ingresso nel mondo del lavoro.
“L’ostacolo più grande per uno straniero arrivato in Italia è la lingua”, spiega Fabio Piccoli, responsabile dell’area accoglienza di Diaconia. “La conoscenza dell’italiano è centrale per rendere il migrante attivo e incluso nella comunità che lo accoglie, così come è fondamentale la conoscenza dei diritti, a partire da quelli legati al lavoro. Spesso le persone straniere cadono nella trappola dello sfruttamento lavorativo e del caporalato per bisogno, per paura e perché ignorano i propri diritti. Con questo percorso proviamo a dare il nostro contributo anche su questo aspetto, formando nuovi cittadini pronti a dare il proprio contributo alla crescita del Paese.”
Un aspetto significativo del progetto è stato proprio il percorso di inclusione. Il 15% degli allievi, entro la fine del 2024, effettuerà un’esperienza lavorativa presso la cooperativa Monte Nebo.
“La realizzazione del progetto è stata possibile grazie a una forte rete di collaborazione tra la nostra Cooperativa Diaconia, le associazioni di categoria, la Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e le associazioni datoriali,” spiega Loreto D’Emilio, Direttore Generale della Cooperativa Diaconia. “Un bell’esempio di sinergia tra realtà diverse, reso possibile dal contributo decisivo di Confcooperative e Confcooperative Lazio Sud, che continuano a supportare e delineare iniziative che fanno bene ai territori.”
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