VEROLI – Venti anni di impegno al servizio delle persone più fragili. È lo storico traguardo raggiunto dalla Cooperativa Sociale Diaconia, ente gestore della Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, celebrato sabato a Veroli con l’iniziativa “20 anni di promozione umana”.
A Diaconia è legata l’immagine del buon samaritano: vedere chi ha bisogno, fermarsi e prendersene cura. Una realtà che si fa promotrice di quei valori cristiani che nascono dalla comprensione di chi è fragile a cui dare risposte nuove. Un segno di come insieme possiamo vivere con chi è più fragile di noi per costruire un mondo migliore,” racconta Mons. Spreafico.
Costituita nel 2004, oggi Diaconia è una realtà che impiega oltre 200 lavoratori tra le province di Frosinone e Latina. Agli inizi ha contribuito all’apertura e alla gestione dei 9 centri di ascolto Caritas presenti in tutto il territorio della Diocesi. Nel 2005 ha inaugurato la Bottega Equa, primo negozio del commercio equo della provincia, con cui ha contribuito al sostegno delle comunità rwandesi nella diocesi di Nyundo. Dal 2011, Diaconia è anche un modello di riferimento per i progetti di accoglienza dei migranti in fuga dal proprio paese, collaborando con le prefetture di Frosinone e Latina e con molti Comuni del territorio per garantire percorsi d’integrazione a chi arriva in Italia. Tra le ultime emergenze umanitarie affrontate, quelle di migranti in arrivo dall’Ucraina, dall’Afghanistan e dalla Siria.
Nel 2014, Diaconia ha inaugurato la comunità alloggio per anziani “Casa della Fraternità” a Veroli, dopo aver preso la gestione della Casa di Riposo “Don Luigi e Carolina Scaccia”, sempre a Veroli. Nel 2016 ha dato vita all’innovativo centro per persone disabili “La casa dell’Amicizia” a Ceccano, avviando il progetto del “dopo di noi,” oltre a gestire i centri diurni di Veroli e Ceprano e diversi servizi del Distretto B di Frosinone.
Diaconia garantisce anche servizi di tutela e protezione per donne vittime di violenza con il centro anti-violenza “Mai più ferite” e la casa rifugio “Casa Ester.” Tra le altre attività, Diaconia ha avviato la Fattoria Vetuscolana che impiega persone fragili, la trasformazione del Monastero di Sant’Erasmo di Veroli in albergo diffuso e la gestione della scuola Madre Caterina Troiani di Ferentino.
I relatori dell’evento sono stati Mons. Ambrogio Spreafico, Vescovo delle diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e Anagni-Alatri, Mons. Benoni Ambarus, Vescovo ausiliare di Roma, Marco Marcocci, Presidente di Confcooperativa Lazio, ed Enrico Coppotelli, segretario regionale della Cisl Lazio. Ad aprire la giornata i saluti del sindaco di Veroli, Simone Cretaro.
Tanti i presenti all’iniziativa, tra cui i rappresentanti del mondo Caritas, sindaci di diversi Comuni della provincia, rappresentanti della Prefettura di Frosinone, della Questura e del comando dei Carabinieri, il mondo del terzo settore tra cui Don Davide Banzato di Nuovi Orizzonti, imprenditori ed enti che in questi anni hanno fatto parte della rete Diaconia. Tra gli intervenuti anche i rappresentanti del mondo Caritas, tra cui Silvia Sinibaldi, vice direttore della Caritas, e Angelo Raponi, delegato regionale Caritas del Lazio. Un ringraziamento va agli studenti dell’Istituto Alberghiero Sulpicio di Veroli che si sono occupati dell’ accoglienza dei partecipanti e del servizio di sala e agli studenti del Liceo, che hanno allestito un pannello con poesie su “Dona il tuo tempo”.
Nel corso della mattina, Diaconia ha raccontato il proprio percorso con un video in cui sono state raccolte 5 testimonianze di persone fragili aiutate dalla Cooperativa: un ex detenuto oggi impiegato in un’azienda locale, un ragazzo rwandese divenuto farmacista, un giovane migrante somalo integrato nella comunità, una signora anziana accolta nella comunità alloggio “Casa della Fraternità” e due persone con disabilità della Casa dell’Amicizia che hanno preso parte al progetto di autonomia “Dopo di Noi.” Tutte storie positive di crescita, cura e solidarietà possibili grazie al lavoro di Diaconia.
“La vera natura della cooperazione è quella che abbiamo visto oggi con Diaconia, racchiusa nella capacità di creare una comunità che riconosce come persone chi è in difficoltà,” ha dichiarato nel suo intervento Marco Marcocci di Confcooperative Lazio. “L’esperienza di Diaconia è quella di lavorare per generare reti di sostegno per non lasciare indietro nessuno. Lo sviluppo economico e sociale va ancorato alle persone.”
“Non dobbiamo cadere nella carità gratificante che rischia di tenere le persone in uno stato di assistenzialismo a vita,” ha spiegato Mons. Benoni. “Al contrario, la cooperazione significa assumersi il compito di essere delle guide per le persone fragili e allo stesso tempo essere delle sentinelle per comprendere se la società sta andando nella giusta direzione. E se così non fosse, è nostro dovere alzare la voce.”
Il segretario Cisl Coppotelli ha ricordato come Diaconia sia diventato un esempio fulgido del welfare che si fa impresa. “Oggi è stata una giornata in cui abbiamo messo al centro la persona e il lavoro, a partire dal tema del rinnovo del contratto collettivo delle cooperative sociali. Su questo chiediamo un nuovo grande impegno al Presidente della regione Lazio Rocca per ridare centralità al sociale.”
Il Direttore Generale di Diaconia ha concluso sottolineando che ” la Cooperativa è un progetto di comunità a sostegno delle persone con difficoltà che agisce in collaborazione con tutti gli enti locali in una logica di rete. “Oggi è stata l’occasione per rilanciare questo progetto di comunità e sottolineare il forte impatto sociale di Diaconia, a partire dal tema occupazionale. Nei prossimi anni cercheremo di contribuire ancora di più allo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio.”-
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