Monsignore Ambrogio Spreafico illustra il programma “Viva gli anziani” sviluppato dalla Comunità di Sant’Egidio e che ha coinvolto circa 150 anziani di Frosinone

Dall’edizione di Ciociaria Oggi 11 ottobre 2020

di Nicoletta Fini

«Il programma “Viva gli anziani” è stato sviluppato dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma e in diverse città italiane e avviene sempre in accordo con i Comuni. Un programma di integrazione dell’assistenza domiciliare, per dare sostegno alla vita delle persone ultraottantenni attraverso un servizio di monitoraggio attivo e la creazione di una rete di prossimità che si affianca alle risposte tradizionali».

È quanto sottolinea il vescovo Ambrogio Spreafico. «L’idea è quella di provare a costruire nell’ambito di vita dell’anziano una prossimità che gli permette di continuare a vivere a casa sua e ad affrontare piccole difficoltà che ovviamente con l’età arrivano». Il vescovo ha ricordato anche l’iniziativa del ministro della Salute Roberto Speranza che ha istituito una commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria della popolazione anziana. «Il ministro Speranza ha istituito una commissione non per abbattere, ovviamente, le Rsa, ma per consentire a un anziano di poter vivere finché può la vita nei luoghi dove ha sempre vissuto».

Un messaggio poi rivolto proprio agli anziani.

«Sono un grande valore della società. A loro voglio dire che siamo vicini, che la Chiesa farà di tutto per essere vicina agli anziani. In questo tempo sappiamo che avete paura. E la paura è giustificata perché alcune volte la superficialità di altri può essere pericolosa perché siete più fragili. A tutti dico di voler bene agli anziani; ai piccoli di voler bene ai loro nonni e anche a quelli degli altri. Telefonate, fate video chiamate se non potete raggiungerli in questo periodo, avete tanti mezzi per far sentire la vostra vicinanza. Non abbandonateli».

 

Programma “Viva gli anziani”. L’aiuto agli ultraottantenni

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Circa 150 gli anziani raggiunti con il programma della Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con il Comune di Frosinone. Il progetto avviato il 2 ottobre 2019

Dall’edizione di Ciociaria Oggi 11 ottobre 2020

di Nicoletta Fini

Gli anziani ultraottantenni raggiunti in un anno sono stati 150. Con loro si è avuto un contatto diretto, almeno telefonico. Sessanta sono stati visitati almeno una volta con un appuntamento nel loro domicilio.

Oltre trecentocinquanta le telefonate. Sono alcuni numeri di un grande progetto che ha dato sostegno, forza, aiuto, gioia e anche una parola di conforto nel momento del bisogno in mesi così difficili, agli anziani della parte alta di Frosinone che rientrano nel programma “Viva gli Anziani!” avviato il 2 ottobre del 2019. Abbiamo fatto il punto con la referente di Frosinone, la dottoressa Alice Popoli. Il programma è promosso e finanziato dalla Diocesi di Frosinone–Veroli–Ferentino ed è realizzato dalla cooperativa Diaconia grazie alla partnership con la Comunità di Sant’Egidio e alla collaborazione del Comune di Frosinone.

Il lockdown ha costretto a rivedere alcune modalità di lavoro ma non ha bloccato gli operatori della Comunità di Sant’Egidio, di Diaconia, i Giovani per la pace, gli scout e i tanti che hanno fatto del loro grande senso di responsabilità e altruismo un aiuto concreto per gli anziani, grande risorsa della società. Tutti i cittadini possono segnalare casi di necessità di loro conoscenza chiamando il numero 0775-1561950 oppure scrivendo all’indirizzo mail a: maipiusoli@coopdiaconia.it

«Durante il lockdown gli eventi sono stati bloccati ma non si è fermato il presidio di prossimità rivolto agli anziani. «Abbiamo fatto 60 interventi e servito circa 40 persone – spiega Popoli – Lavoriamo affinché gli anziani non possano finire impropriamente negli istituti perché tante volte la loro domanda di cura non è sanitaria, ma sociale, di amicizia, di affetto, considerazione, di riconoscimento della propria vita ed esistenza. Una generazione che è rimasta sola. Questa la fotografia emersa. Quando parliamo di solitudine non intendiamo né gettare addosso ai figli una condanna, né stigmatizzare la persona anziana».
Popoli ha sottolineato anche il grande numero di telefonate ricevute dai figli degli anziani del programma che durante il lockdown, impossibilitati a muoversi per le restrizioni, chiedevano anche loro aiuto per i loro cari. E seppur mantenendo le distanze, dopo la festa di novembre scorso al centro anziani della parte alta organizzata con il gruppo scout Frosinone 1, il liceo musicale Bragaglia e gli anziani del centro, si sono svolti altri eventi che hanno riempito di gioia il cuore degli anziani, come l’iniziativa “Ogni anziano è tuo nonno”. «Insieme ai giovani per la pace sono state promosse le serenate dedicate agli anziani. A Ferragosto la santa messe e la cocomerata solidale insieme alla Comunità di Sant’Egidio e ai volontari del rione Giardino. Importante anche il dialogo tra le generazioni che aiuta a rompere i muri invisibili tra le persone e con la collaborazione del gruppo scout si sono svolti incontri proprio tra giovani e anziani».