“Vite Capovolte” e “Recluse in casa” sono le due pubblicazioni che raccontano una parte del lavoro della Cooperativa Diaconia accanto alle donne vittime di violenza e tratta.

Il primo volume “Recluse in casa” raccoglie i  risultati salienti di una indagine svolta nel territorio della regione Lazio, affrontando la tematica della prostituzione svolta mediante l’utilizzazione degli strumenti informatici, come i siti web bacheche, i siti web vetrine e i forum ad essi connessi, nonché alcuni dei social più diffusi (facebook, instagram, whatsapp etc.).

L’area accoglienza Diaconia ha collaborato permettendo il racconto di vita di alcune ragazze nigeriane. Dalle motivazioni della partenza, nella maggior parte della volte economiche, a come queste giovani vengono ricattate e costrette a prostituirsi. Il debito può anche arrivare a 35mila euro. L’età delle ragazze è molto bassa, circa 20 anni, e dietro di loro hanno già esperienze terribili di abusi, povertà e sfruttamento.

Il lavoro degli operatori dell’accoglienza (tra cui quelli di Diaconia) riescono a spezzare le pratiche di sfruttamento per intraprendere un percorso di protezione sociale.

La fase dell’accoglienza si basa su 5 fasi:

  • iter amministrativo, sanitario e formativo
  • colloqui strutturati di ascolto delle richieste primarie
  • raccolta dell’anamnesi e della narrazione del viaggio e costituzione del genogramma
  • attivazione delle procedure interne di protezione e tutela
  • supporto al processo di integrazione del contesto comunitario 

La  pubblicazione “Vite Capovolte” riporta i risultati di una ricerca effettuata sul territorio laziale, delineando, per la prima volta, le caratteristiche strutturali del fenomeno e non soltanto nell’area di Roma Capitale ma anche in quelle degli altri capoluoghi di Provincia.

Lo sfruttamento sessuale di donne (romene e nigeriane) e transessuali (brasiliane) da una parte e quello che concerne il lavoro agricolo dall’altra, rappresentano gli ambiti problematici principali entro i quali si è sviluppato l’intero percorso di analisi e sistematizzazione delle informazioni e dei dati raccolti anche mediante interviste dirette.

 

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Tra le storie raccontate c’è quella che ha per protagonista una beneficiaria accolta da Diaconia. Una ragazza nigeriana di 20 anni che nel proprio Paese perde il padre e resta con la madre e due fratelli piccoli. Smette di studiare va ad aiutare la zia al mercato. Guadagna poco. La madre si ammala e non hanno denaro sufficiente per affrontare i costi dell’’ospedale. Cambia lavoro, ma una vicina la convince a partire per l’Italia dicendole che l+ guadagnerà 10 volte tanto. 

Parte speranzosa insieme ad altre sue coetanee, ma arrivata in Libia viene picchiata e stuprata. E’ costretta a fare un giuramento rituale che la porterà in Italia a prostituirsi. Prima a Reggio Calabria, poi a Napoli ed infine a Frosinone. Dopo mesi di sfruttamento prende coraggio e accompagnata da un’operatrice, denuncia il suo sfruttatore alla polizia. Qui inizia la sua nuova vita accolta dalla Cooperativa Diaconia. 

Entrambe le pubblicazioni sono disponibili qui 

https://www.maggiolieditore.it/vite-capovolte.html

https://www.maggiolieditore.it/recluse-in-casa.html