L’emozione era forte nei nostri operatori nel vedere un bambino che da solo, dopo un lungo e terribile viaggio, arriva in un paese sconosciuto. Questa è la storia di Rami (nome di fantasia) il primo bambino non accompagnato ad essere accolto da Diaconia.

Il suo viaggio parte dalla Tunisia, dove i genitori lo fanno partire in direzione della Libia. Qui Rami rimane qualche mese, fino a quando non ha l’occasione di imbarcarsi su un barcone della speranza e arrivare sulle coste italiane, a Lampedusa. Sull’isola resta in quarantena, insieme alle persone con cui è arrivato, per 15 giorni. Nessuno sembra accompagnarlo in questo difficile viaggio, se non una persona che in un primo momento dichiara di essere suo fratello maggiore. 

Passate queste prime settimane in Italia, la prefettura affida Rami e quello che dovrebbe essere suo fratello maggiore al nostro progetto CAS di Frosinone.

Durante il suo lungo viaggio in autobus di oltre 12 ore dalla Sicilia al casello autostradale di Frosinone, si scopre che in realtà la persona che accompagna Rami non è suo fratello e non ha alcuna intenzione di occuparsene. 

Arrivato a Frosinone, i nostri operatori si trovano ad accogliere un bambino solo, che ha viaggiato in un Paese di cui non conosce la lingua e che ha anche perso il suo unico contatto con la famiglia, un telefonino che ha smarrito durante il viaggio. 

Nessuno tra gli operatori Diaconia si perde d’animo e senza alcun tentennamento decidono di accogliere il piccolo Rami  anche se non accompagnato. Prima della burocrazia, nel lavoro dell’accoglienza, viene l’umanità, l’empatia, la capacità di capire l’altro e aiutarlo. Camilla, Tommaso e Simone tranquillizzano il piccolo, lo fanno sentire accolto e sicuro. In questo modo Rami riesce a ricordare il numero di telefono della propria famiglia. Fortunatamente la mamma di Rami  parla francese e riesce a tradurre telefonicamente le varie informazioni che gli operatori voglio dare al piccolo. Dopo ore di silenzi, finalmente Rami  inizia a parlare e a sorridere, comprende che quelli che ha accanto sono persone che lo vogliono aiutare e si lascia andare ad un abbraccio liberatorio con una nostra operatrice.

Nel frattempo, gli altri operatori Diaconia lavorano ad una soluzione di accoglienza momentanea, e la trovano in una struttura di Anagni. Qui sono accolte due giovani coppie di migranti con dei bambini piccoli. Il luogo ideale per regalare a Rami un’atmosfera familiare che lo ripaghi delle tante sofferenze vissute.

Rami  viene accolto tra abbracci e sorrisi delle due famiglie, e vive con loro qualche giorno di serenità, prima di essere accolto in una casa famiglia che si occuperà di lui e del suo futuro.

Questa è solo una delle tante storie raccontate dai nostri operatori attraverso le quali possiamo conoscere da vicino il loro prezioso lavoro. Un lavoro fatto di professionalità, esperienza, conoscenza, ma soprattutto umanità per non far sentire nessuno abbandonato.

Buona fortuna piccolo Rami da tutta Diaconia!