Esiste una forma di violenza sulle donne di cui si parla poco ma che ha gli stessi terribili effetti sulle vittime: la violenza economica.
Ad affrontare l’argomento è stato l’evento “Creatrici di libertà” organizzato a Veroli presso il Monastero di Sant’Erasmo dalla Cooperativa Diaconia, dalla Cisl Frosinone e da Unindustria Frosinone in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La Cooperativa Diaconia gestisce nella provincia di Frosinone il Centro anti-violenza “Mai più ferite” e la casa rifugio per donne e bambini vittime di violenza “Casa Ester”.
Come spiegato dalla responsabile delle due strutture M. Rosaria Ruggeri, la violenza economica è una vera e propria forma di violazione dei diritti umani e di discriminazione. Essa si esplica nell’impossibilità di accedere ai conti o ai redditi familiari, nell’impedimento nella ricerca del lavoro o al mantenimento dello stesso, nell’impossibilità di proseguire gli studi. Il controllo economico-finanziario è una tattica usata dal maltrattante per ricattare la vittima che senza indipendenza economica di fatto non vede possibilità di scelta se non rimanere, soprattutto in presenza di minori.
Nel corso dell’evento, la dr.ssa Alessandra Romano, Segretario Generale Aggiunto Cisl Frosinone, ha fatto una panoramica sugli strumenti di sostegno per le donne vittime di violenza come il reddito di libertà (Circolare Inps n.166) che consiste in un sostegno economico di circa 400 euro mensili per 12 mesi, un congedo indennizzato per donne lavoratrici e il sostegno ai nuclei monoparentali.
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A seguire la dr.ssa Miriam Diurni, Presidente di Unindustria Frosinone, ha relazionato sui dati preoccupanti e negativi dell’occupazione femminile in Provincia di Frosinone e di quelli invece più rassicuranti in tema di imprenditorialità femminile. La sfida, è stato sottolineato, è quella di informare e formare le giovani generazioni oltre gli stereotipi e trasmettere alle donne il concetto che essere ambiziose può e deve essere un valore aggiunto per la crescita e lo  sviluppo del nostro Paese e territorio.

L’avv. Stella Tatangelo, consulente legale del centro antiviolenza ha presentato gli ostacoli che spesso impediscono alle donne in tempi ragionevoli di rendersi autonome e di fare percorsi vincenti dopo la denuncia. Ostacoli legati alla burocrazia, ai tempi della giustizia, alle difficoltà oggettive di reinserirsi a qualunque età nel mondo del lavoro.

L’iniziativa ha visto anche l’intervento dell’assessora Patrizia Viglianti che a nome del Comune di Veroli ha espresso interesse per la tematica e collaborazione continua. 
 
“Con la pandemia i casi di perdita del lavoro hanno riguardato soprattutto le donne che sono state penalizzate in termini sia di retribuzione che di possibilità di scelta – racconta M.Rosaria Ruggeri – il nostro cav ha registrato un aumento del numero delle richieste di aiuto dopo il primo lockdown con un aumento del 50%. Le donne che si rivolgono a noi hanno situazioni economiche precarie, spesso hanno dovuto interrompere studio e lavoro, necessitano di un supporto informativo per essere guidate nella richiesta di ciò che spetta loro, necessitano di un percorso di consapevolezza rispetto alle violenze subite.

Durante il lockdown il centro anti violenza “Mai più Ferite” era reperibile h24 al numero mobile 345 3920312. In questo modo ha permesso a tante donne di chiedere aiuto in modo più discreto, immediato e sicuro attraverso la messaggistica.
 
Come centro antiviolenza sentiamo la responsabilità di promuovere riflessioni, confronto e dibattiti tra attori del territorio per sensibilizzare al tema – conclude M.Rosaria Ruggeri –  insieme vogliamo abbattere gli stereotipi di genere che tanta disparità continuano a creare intorno a noi.
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